Canneto di Caronia, tornano i fuochi del diavolo a via del Mare
MESSINA – Ancora roghi in via del Mare a Canneto di Caronia. Ancora fuochi del diavolo, come li chiamano nella città in provincia di Messina che è diventato il principale X-files italiano. Non solo televisori e apparecchi elettronici, anche ceste di panni, materassi e porte in legno prendono fuoco all’improvviso e senza spiegazioni apparenti.
Laura Anello su La Stampa scrive:
“«Ci sono distese di piante folgorate dalla radice alla punta, morie di pesci, elicotteri colpiti da oggetti non identificati con tanto di fotografie, c’è una palla di fuoco che sbuca dal mare osservata da un carabiniere, c’è di tutto…», dice il sindaco Rino Beringheli asciugandosi il sudore dalla fronte”.
Tutto inizia nel 2004, quando i primi inspiegabili roghi arrivano nella città di Canneto di Caronia. Un team di scienziati convocato dall’allora governo berlusconi aprì un fascicolo, ma non trovò risposte ai fenomeni: “Da un momento all’altro, di giorno e di notte, prendono fuoco lavatrici, televisori, telefoni, ma anche letti, armadi, contenitori della spazzatura. Tutto sempre nella stessa strada, la Via del Mare. Tutto quest’anno in un pugno di palazzine a schiera, quattro delle quali sono state appena evacuate dal sindaco, con dieci persone ospitate a casa dai parenti. Gli altri 28 abitanti della zona potrebbero avere presto lo stesso destino, se si andrà avanti sull'ipotesi di sfollamento generale. E uno di loro, Paolo Pizzuto, si è pure ritrovato sulla gamba un’ustione di origine inspiegabile”.
Gli abitanti hanno paura e Franco Gabrielli, capo della Protezione Civile, si è recato sul luogo per avviare l’indagine che sarà coordinata da Roma:“Per questo Gabrielli ha convocato il 9 settembre un tavolo interministeriale che vedrà fianco a fianco rappresentanti degli Interni, della Difesa e della Sanità e che dovrà decidere in che modo agire per dare una spiegazione ai roghi. Di sicuro, si tratta di campi elettromagnetici. Ma generati da cosa? Lontana l’ipotesi che sia la linea ferroviaria a pochi metri dalle palazzine a provocare i roghi, si parla di «test militari segreti» e di «tecnologie evolute di origine non terrestre che potrebbero esporre in futuro intere popolazioni a conseguenze indesiderate»”.
Tra le “soluzioni” non mancano i sospetti alieni e i test militari segreti:
“Quanto ai test militari, tornano a circolare vecchie accuse al programma militare statunitense Haarp costituito da un trasmettitore capace di inviare onde elettromagnetiche di forte potenza per intercettare comunicazioni a lunga distanza con i sottomarini. Ma, ufficialmente, il quartier generale del sistema è nella lontana Alaska e il programma sarebbe stato chiuso nel 2013″.
Ora il nuovo comitato d’indagine dovrà continuare a cercare le cause del fenomeno.