AREA 51 – I PROGETTI DI RETROINGEGNIERIA DEL FISICO NUCLEARE BOB LAZAR


 

L' Area 51, che non appare su nessuna carta geografica americana,  è parte di una vasta zona militare, la Nellis Air Force Base, estesa su  26.000 km2, situata a circa 150 km a nord-ovest di Las Vegas, nel sud dello stato statunitense del Nevada. Nonostante sia situata nella vasta regione appartenente alla Nellis Air Force Base, le strutture nei pressi del Groom Lake sembrano essere gestite come se fossero un distaccamento dell' Air Force Flight Test Center della base aerea di Edwards nel deserto del Mojave e, come tale, la base è nota con il nome di Air Force Flight Test Center.
Le strutture della base sono anche note come "Dreamland", "Paradise Ranch", "Home Base", "Watertown Strip", "Groom Lake" e più recentemente "Homey Airport". Spesso i piloti militari chiamano lo spazio aereo attorno alla base "The Box" (la scatola).
Gli elevati livelli di segretezza che circondano la base ed il fatto che la sua esistenza sia solo vagamente ammessa dal governo statunitense, ha reso questa base soggetto di teorie controverse.
In realtà essa dovrebbe celare, secondo gli esperti, tecnologia di matrice non terrestre, con livelli di segretezza tali da costituire segreto militare, conoscenze che quindi non vengono condivise  per motivi di interesse bellico.

 

La zona è impenetrabile e sorvegliata da militari armati, il suo spazio aereo è il più protetto degli Stati Uniti. Nell' Area 51, istituita nel 1954, la società aeronautica Lockheed ha realizzato aerei spia per conto della Central Intelligence Agency (CIA) ed ancora oggi qui si progettano e si sperimentano alcuni dei più avveniristici aerei americani, fra cui il cacciabombardiere Stealth ed altri velivoli non convenzionali. E' comprensibile che la zona sia sempre stata avvolta dal più fitto mistero. Fino al 1994, l' Aeronautica Militare degli Stati Uniti ne ha addirittura negato l'esistenza. Da quando esiste l' Area 51, si sono moltiplicati gli avvistamenti di misteriosi oggetti nel cielo in quella zona, regolarmente smentiti dalle autorità. Finché un giorno, a confermare i fatti è stato uno dei tecnici della base, il quale, per di più, ha parlato chiaramente di programmi di studio, i cosiddetti “progetti di retroingegneria”, effettuati su tecnologie extraterrestri.  Robert "Bob" Lazar è uno scienziato, precisamente un fisico nucleare, che ha lavorato nella base Nellis con un contratto di cinque mesi, a partire dal mese di dicembre 1998. Nella sua prima esplosiva dichiarazione in TV, Lazar ha affermato che il governo degli Stati Uniti era impegnato nello studio di nove dischi volanti, con l 'obiettivo di scoprire possibili applicazioni della tecnologia aliena. Lazar parlò di una sezione della base supersegreta presso il Lago Papoose, denominata "S4", dove sarebbero custoditi velivoli extraterrestri. Rivelò poi di aver fatto parte di uno staff composto da 22 tecnici, incaricati a scoprire il sistema di propulsione dei dischi volanti.

Tratto da un’intervista a Bob Lazar…

- Domanda : Che impressione ebbe quando entrò per la prima volta nella sezione S4 ?

- Lazar : Sembrava tutto molto militare e non molto scientifico, c'erano molti controlli ed un massimo livello di sicurezza, ovunque si andasse bisognava essere accompagnati da una guardia armata, anche nella toilette. Tutte le porte si aprivano e si chiudevano con dei badge di plastica magnetici, e c'era un'atmosfera molto oppressiva.

- Domanda : Quante volte è dovuto entrare in quella zona prima di poter vedere il velivolo?

- Lazar : Due o tre, circa due giorni prima di poterlo vedere.

- Domanda : Cos'ha provato la prima volta che visto il velivolo sconosciuto?

- Lazar : La prima volta che entrai nell’hangar dissi tra me e me: ecco, questo spiega finalmente tutti quegli avvistamenti di strani oggetti. Si tratta di un velivolo militare segreto USA in fase di sperimentazione.

In realtà fu la seconda volta che lo vidi, quando entrai al suo interno, che intuì cosa stava accadendo, e cioè che si trattava di un mezzo alieno, ma questo avvenne dopo che avevo letto il materiale informativo. Era tutto molto difficile da comprendere, mi sentivo come un intruso.

In totale i dischi volanti erano nove, ma io lavorai a livello di “retroingegneria” solo su un oggetto, si trovavano in hangar separati, erano tutti visibilmente differenti.

- Domanda : Le hanno detto in che modo erano stati recuperati dall’Intelligence (CIA) o dalla Marina?

- Lazar : No, assolutamente no. Molta gente ha avanzato varie ipotesi, che erano stati abbattuti o che erano precipitati, ma non sembravano danneggiati, quindi nutro seri dubbi su queste ipotesi.

- Domanda : Ce ne può descrivere l’interno?

- Lazar : E’ molto semplice, c’è un solo colore dominante, un grigio peltro, anche l’esterno è dello stesso colore, non ci sono scivoli.

All’interno tutte le attrezzature hanno una forma arrotondata, anche i sedili e gli alloggiamenti per gli amplificatori, è come se fossero stati fusi nella cera e poi modellati con queste forme curvilinee, incluse le giunture tra le pareti ed il pavimento. L’interno è essenziale, molto arioso, l’uso dello spazio non sembra per niente funzionale.

Ci sono tre ponti: quello più basso ospita gli amplificatori montati su basi mobili. Su quello di mezzo, da dove si accede alla nave, ci sono i sedili e gli amplificatori, e poi c’è il ponte superiore, con una sezione limitata, a cui non avevo accesso, non so cosa ci fosse.

- Domanda : Per lei il velivolo era alieno?

- Lazar : Assolutamente sì, alieno. Prima di tutto, lo scopo del progetto era di analizzarlo. Se si fosse trattato di un oggetto degli Stati Uniti non avremmo perso tempo a capire come lo avremmo potuto costruire, in secondo luogo per le dimensioni delle attrezzature interne, delle dimensioni dei sedili e per i materiali utilizzati, a noi totalmente estranei… e poi per il “carburante”: l’elemento 115, che è virtualmente inesistente da noi. Ho sommato tutte queste informazioni a quelle che mi erano state precedentemente fornite, in cui si affermava chiaramente che si trattava di un veicolo extraterrestre.

-Domanda : Le hanno detto come funzionava il sistema di propulsione?

-Lazar : No,  faceva parte del mio lavoro d’ingegneria inversa capire il sistema di propulsione. Avevano già fatto qualche progresso, ma non so esattamente da quanto tempo il velivolo si trovasse lì, se lo stessero esaminando da uno o dieci anni, comunque con scarsi progressi.

Il sistema è fisicamente impressionante. È composto da due parti, dagli amplificatori di gravità e dal reattore che fornisce l’energia. Il reattore funziona ad annichilazione nucleare completa, alimentato da antimateria. L’annichilazione completa è praticamente la reazione nucleare più efficace tra le tre, ovvero: fissione, fusione ed annichilazione. A tale scopo viene utilizzato un elemento superpesante, l’elemento 115,  questa sarebbe la sua collocazione nella tabella periodica, che sulla Terra non è stato ancora sintetizzato.

È una tecnologia assolutamente stupefacente! L’incredibile quantità d’energia che viene generata dal sistema, alimenta gli amplificatori e come prodotto collaterale del bombardamento dell’elemento 115,  genera un fenomeno interessantissimo, cioè una particolare onda, detta “gravitazionale A”. Tale onda viaggia in modo molto simile a quello delle microonde, viene applicata agli amplificatori gravitazionali e, per mezzo della corrente elettrica generata dal reattore, è amplificata e focalizzata.

Il velivolo è in grado di decollare anche utilizzando un solo amplificatore. Per viaggiare nello spazio la nave ruota su un lato, focalizza i tre amplificatori su  un punto situato ad enorme distanza, poi il reattore e gli amplificatori vengono portati alla massima potenza e praticamente “attirano” il tessuto stesso dello spazio, distorcono lo “spazio-tempo” e lo attirano verso la nave, che così è in grado di coprire enormi distanze in un lasso di tempo praticamente nullo.

La nave non si sposta in maniera lineare, perché distorce lo spazio. Il tessuto stesso dello spazio, quindi anche i campi gravitazionali, ed il tempo sono strettamente connessi.

 Era molto silenzioso, si alzava generando un debole sibilo, la superficie inferiore emanava una luce azzurra, probabilmente dovuta all’altissimo voltaggio generato. Dopo un po’, man mano che aumentava di quota, la luce scompariva. Sembrava che galleggiasse dolcemente nell’aria, per poi appoggiarsi al suolo, il tutto in modo assolutamente tranquillo e quasi totalmente silenzioso.

- Domanda : Può indicarci  la provenienza della nave aliene?

- Lazar : Sì, dal sistema Zeta Reticuli, non so se questa informazione sia stata ricavata dallo scafo stesso, da mappe astrali o da strumenti di bordo.

- Domanda : Dopo che lei ha reso pubbliche queste cose hanno cercato di chiuderle la bocca?

- Lazar : Oh sì, in ogni modo, mi hanno sparato mentre imboccavo l’autostrada qui a Las Vegas. Alcuni miei amici sono stati minacciati, hanno perso il posto di lavoro, è successo di tutto.

 

Candida Mammoliti

Indipendente

Ringrazio l'amica Candida Mommoliti per questo articolo. 


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