Antenne Muos completate, ma non sono operative.

Sono stati ultimati i lavori per il posizionamento delle tre antenne paraboliche della stazione di terra Muos. Si tratta di tre torri alte fino a 150 metri (nella foto) con una parabola di 20 metri di diametro. La stazione non è comunque operativa e lo sarà solo tra alcuni mesi dopo che saranno completati tutte le varie fasi del delicato test per l´attivazione delle tre gigantesche parabole ed il definitivo via libera da parte del Ministero della Difesa. Tranquillizzante il comunicato ufficiale dell´Ambasciata statunitense di Roma che dice: "I rappresentanti del governo statunitense opereranno a stretto contatto con gli interlocutori italiani durante le fasi finali della costruzione, confermando l´impegno nei confronti del popolo siciliano a garantire che il sito non sarà pienamente operativo fino al completamento di tutti i test di sicurezza e finché non verrà installato un sistema di monitoraggio. In base ai test finora effettuati da autorità italiane e americane e ai dati relativi alle altre tre stazioni Muos già operative negli Stati Uniti e in Australia, abbiamo piena fiducia che il sistema non presenterà rischi per la salute."

Ci vorranno diversi mesi per essere assolutamente sicuri che non sono presenti dei rischi, ma i test realizzati in precedenza dimostrano già che la popolazione non ha nulla da temere". Secondo una proiezione attendibile il Muso entrerà in funzione a novembre. I comitati No Muos hanno programmato due manifestazioni per denunciare l´illegittimità del Muos. Il 22 febbraio saranno davanti alla Prefettura di Caltanissetta ed il 1° marzo è stato programmato un grande raduno davanti alla base.  I comitati No Muso insistono nella loro mobilitazione e vogliono coinvolgere l´opinione pubblica. In un documento di questi giorni si legge: "Ad indurci alla mobilitazione bastano i rapporti sui probabili gravissimi rischi derivanti dai forti campi elettromagnetici che queste gigantesche parabole produrranno. Rischi aumentati anche dalla sismicità dei nostri luoghi. Rischi per le interferenze che questi sistemi potrebbero avere con gli aeroporti (Comiso è a soli 60 km). La base di Sigonella, scelta in un primo momento, è stata scartata proprio perchè i tecnici americani hanno temuto di non poter garantire il corretto funzionamento dei sistemi d´arma. Rischi derivanti anche dal fatto di diventare obiettivo strategico in caso di conflitti armati. Quello di Niscemi è uno dei quattro sistemi MUOS esistenti al mondo e quindi è facile pensare che in caso di guerra diventerebbe obiettivo prioritario per mettere in tilt le comunicazioni dell´esercito USA.
I MUOS, inoltre, comanderebbero i famosi droni, gli aerei senza pilota che già adesso vengono usati per operazioni di spionaggio e pare anche per uccidere terroristi e persone scomode al sicuro da occhi indiscreti. Il luogo scelto è, fra le altre cose, anche zona SIC (sito di interesse comunitario), ma la tutela del paesaggio e dell´ambiente non sembra essere, in questo caso, nell´agenda del governo Italiano e della Regione Siciliana e men che meno dell´esercito USA. In ultimo, ma non meno importante, si consideri che la longamanus della mafia pare sia presente in questo lucroso affare e cerca di condizionare, anche se ancora con la sola presenza di personaggi "discussi", la partecipazione dei niscemesi.

I comitati No Muos hanno programmato due manifestazioni per il 22 febbraio davanti alla Prefettura di Caltanissetta ed il 1° marzo davanti alla base. Tutti i rischi elencati in un documento dei comitati



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