I giganti della Sicilia: fra mito, leggenda e tradizioni popolari

LO SAPEVI CHE UN TEMPO PERDUTO NELLA MEMORIA DEI SECOLI,LA SICILIA ERA ABITATA DA ESSERI GIGANTESCHI CHE SUPERAVANO IN ALTEZZA UN PALAZZO DI QUATTRO PIANI?


Mi dirai che certo non sono mai esistiti veramente i giganti, ma la storia che ha abbracciato il mito, vuole che sparsi perla Sicilia si ritrovino ancora le vestigia di questa popolazione fuori misura.Le storiche leggendeche ci narrano di giganti in terra siciliana hanno radici davvero profonde e iniziano con Polifemo, il ciclopico gigante che venne sconfitto con l’inganno da Ulisse e che viveva sull’isola insieme ai suoi sei fratelli. Vicino a Palermo, nella piana del Luparello, la leggenda vuole che si trovino le ossa calcificate di questi mostri. In una grotta a130 metri sul livello del mare i paleontologici hanno rinvenuto delle scatole craniche simili a quelle umane, ma decisamente più grandi e con un foro frontale che pareva essere l’alloggio dell’unico occhio dei ciclopi. Ma ben presto la leggenda si è tolta la maschera e le ossa craniche sono state attribuite a degli elefanti preistorici, per giunta per nulla giganteschi, anzi decisamente più piccoli della media. Se prosegui il viaggio verso Selinunte, in provincia di Trapani troverai un’altra traccia del passaggio di questi leggendari giganti. Oltre ai ruderi dell’acropoli greca dal fascino immemore che si stagliano sullo sfondo di sabbia color ocra e il cielo azzurro, si trovano i resti del più grande dei tre templi presenti: una costruzione enorme di oltre 30 metridi altezza e cento di lunghezza, purtroppo in gran parte crollato. Ma resiste alla pressione del tempo lu Fusu di la Vecchia: una colonna di16 metri di altezza per 10 di diametro che la tradizione popolare vuole fosse appunto un fuso per filare la lana usato dalle gigantesche vecchine. Ma è nelle viscere dell’Etna che la leggenda dei giganti, un popolo per nulla pacifico, trova il suo coronamento. Il mito ci narra che questi mostri ambiziosi vollero scalare il monte Olimpo per prendere il posto degli dei e dominare gli uomini. Ma Zeus, a suon di fulmini e saette, li cacciò sotto terra e li condannò a reggere sulle loro spalle la mole del vulcano per tutta l’eternità. Questa vicenda spiega in modo fantasioso le continue eruzioni dell’Etna e i movimenti sismici che interessano l’isola: sono i giganti ancora rabbiosi che smuovono le viscere della terra in cerca di una via di fuga. Nolegiando un’auto da Catania, si può raggiungere il bosco di Aci che si trova sul versante orientale del vulcano. Il bosco, benché attraversato da una strada di epoca romana, è fittissimo e in epoche lontane era temuto non solo per i briganti che assaltavano i viaggiatori, ma anche per la presenza degli spiriti inquieti dei giganti scacciati da Zeus. Si narra che i mostri uccisi da Zeus siano atterrati in questa selva, creando forme spaventose e inquietanti che hanno alimentato le leggende attorno a questo bosco misterioso. Anche se si tratta solo di leggende e miti, i siciliani tengono molto alle loro radici “gigantesche” e, ogni anno, a Mistretta (ME) si svolge il raduno dei giganti. Per tre giorni di fila, dal 20 al 22 agosto, le strade di questa cittadina vengono percorse da giganti di cartapesta alti fino a sette metri che danzano forsennati al ritmo di tamburi e sonagli. E non ci saranno solo giganti siciliani, vi troverete i tipicicapgrossos catalani e anchequalche esponente di taglia forte dalla Francia e dalla più vicina Calabria.

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